Progetto 117

Lotta allo spreco alimentare

Le Formiche di Fabio Vettori per TRENTINOSOLIDALE3

TRENTINOSOLIDALE ODV con circa 330 Punti di raccolta, oltre 30 Centri di distribuzione, 19 automezzi e 200 volontari attivi quotidianamente raccoglie ogni giorno lavorativo presso grandi e medi supermercati, piccoli esercenti, mercati e produttori locali le derrate alimentari eccedenti o non più commerciabili, o prossime alla scadenza, o in confezioni danneggiate e, previa selezione, ancora nella stessa giornata le distribuisce a tanti soggetti bisognosi, a famiglie e agli utenti di circa 30 istituzioni e associazioni che operano con le categorie più svantaggiate (i dormitori, chi si occupa di donne sole o vittime di violenza, di soggetti fragili, di anziani, di italiani e stranieri economicamente deboli) garantendo così a centinaia di persone l’accesso al cibo, bene primario della vita quotidiana

Lo spreco alimentare

Tra le priorità individuate dall’Agenda ONU 2030 vi è la riduzione degli sprechi alimentari globali: l’obiettivo 12.3 indica che entro il 2030 gli sprechi alimentari globali per persona a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori dovrebbero essere dimezzati e le perdite di cibo lungo le catene di produzione e di fornitura ridotte.

Secondo la FAO un terzo di tutti i prodotti alimentari a livello mondiale (pari a 1,3 miliardi di tonnellate edibili) vengono perduti o sprecati ogni anno lungo l’intera catena di approvvigionamento, per un valore di 2.600 miliardi di dollari.

Conseguentemente, è stato calcolato che la prevenzione degli sprechi potrebbe risolvere abbondantemente il problema della fame nel mondo. Sempre la FAO ha calcolato che la perdita di cibo e gli sprechi generano una quantità di gas a effetto serra pari a circa 3,3 miliardi di tonnellate equivalenti di anidride carbonica.

Se fossero una nazione, lo spreco e le perdite alimentari mondiali sarebbero al terzo posto nel mondo, dopo la Cina e gli Stati Uniti, per livello di emissioni di gas serra. Inoltre, grandi quantità di acqua e di fertilizzanti vengono impiegate nella produzione del cibo sprecato.

In questo scenario, la buona notizia è che la perdita di cibo sta cominciando a ottenere l’attenzione che merita. Difatti, nel 2018 l’Unione Europea ha recepito l’obiettivo 12.3 imponendo agli Stati membri di ridurre del 50% i rifiuti alimentari globali pro capite a livello di vendita al dettaglio e di consumatori e di ridurre le perdite alimentari lungo le catene di produzione e di approvvigionamento.

L’Italia e la Provincia di Trento hanno approvato specifiche leggi per contrastare gli sprechi alimentari: la legge n. 166 del 2016 e la legge provinciale n. 10 del 2017.

Nel dicembre 2018 l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha pubblicato il “Rapporto sullo spreco alimentare” col quale, per la prima volta, sono stati raccolti e analizzati dati mondiali, europei e italiani specificando che si tratta di stime.

Nel rapporto si legge che lo spreco inizia ancora con i prodotti agricoli non raccolti e lasciati in campo e che prosegue nell’industria agroalimentare dove ammonta a circa il 3% del totale trattato; che le stime italiane sulla quantità di cibo gettato da parte dei mercati all’ingrosso e della distribuzione organizzata ammontano a circa 400.000 tonnellate di prodotti alimentari (pari circa 900 milioni di euro), il 40% delle quali è costituito da prodotti ortofrutticoli; che lo spreco di cibo nelle mense scolastiche si aggira mediamente intorno al 13% e che gli alimenti più sprecati sono le verdure (23%), la pasta (19%), il pane (16%); che le percentuali di alimenti sprecati nel consumo finale oscillano intorno al 50 per cento in peso perché verdura, frutta e carne sono soggetti a uno spreco superiore al 50%.

E si legge pure che le forniture commerciali in Italia corrispondono a circa 3700 kcal per persona, ossia a circa una volta e mezzo il fabbisogno energetico medio quotidiano che, per un adulto, va da un minimo di 1.800 a un massimo di 2.600 kcal per persona al giorno.

A livello del consumatore finale, in casa, si stima che venga mediamente sprecato il 7% di quanto speso per il cibo: del totale in valore economico degli sprechi il 35% è composto da latte, uova, carne, formaggi; il 19% da pane; il 16% da frutta e verdura.

In media, ogni anno una famiglia italiana butta 49 kg di cibo che, in termini economici, corrisponde a circa 7,65 miliardi di euro (pari 316 euro in media per famiglia). È interessante sottolineare come lo spreco “percepito” dalle famiglie sia stimato in circa 0,6 kg a settimana mentre dai risultati di campionamenti diretti dei rifiuti emerge uno spreco effettivo superiore del 50% rispetto a quello percepito, pari dunque a circa 1 kg per famiglia a settimana.

Lo studio analizza anche le misure strutturali per prevenire e ridurre le eccedenze e gli sprechi (tra cui il potenziamento di reti alimentari corte, locali e di piccola scala; di politiche alimentari locali; di campagne di sensibilizzazione e di educazione alimentare e nutrizionale) e le buone pratiche ed esperienze messe in atto per la prevenzione degli sprechi e per la riduzione dei rifiuti riconosciute efficaci e utili e sviluppate per lo più da istituzioni locali e da organizzazioni private.

Cosa fa TRENTINOSOLIDALE

La “buona prassi” trentina è TRENTINOSOLIDALE ODV  la cui attività è cresciuta negli anni: dalle 200 tonnellate di alimenti raccolte nell’anno 2009 alle oltre 1.500 tonnellate raccolte negli ultimi anni.

TRENTINOSOLIDALE costituisce un esempio di cittadinanza attiva perché coinvolge volontari di varie età e provenienze: pensionati, lavoratori che dedicano il loro tempo libero, studenti che offrono parte delle loro vacanze, soggetti che devono – per un periodo della loro vita – svolgere un lavoro di pubblica utilità quale sanzione penale sostitutiva, fino ai beneficiari stessi dei prodotti alimentari che spesso si attivano per adoperarsi assieme ai volontari.

L’attività di TRENTINOSOLIDALE è articolata sul territorio trentino perché gruppi di volontari sono organizzati localmente.

Servizio alimenti

Se vuoi usufruire del Servizio Alimenti compila questo modulo e portalo alla sede dell’Associazione (Viale Bolognini, 98 – Trento) o presso uno dei Centri di distribuzione, oppure invialo tramite mail  segreteria@trentinosolidale.it.

Modulo servizio alimenti

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Questa iniziativa è finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

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